Le attività e i progetti di OASI
All’associazione OASI sono stati tributati, nel corso degli anni, in campo sia nazionale sia internazionale, riconoscimenti e giudizi lusinghieri, per aver dimostrato di svolgere un’efficace attività di cooperazione con le popolazioni dei Paesi in Via di Sviluppo, specialmente del Mozambico e dell’Albania, attraverso un sistema di intervento in loco assolutamente semplice e trasparente nella sua rendicontazione, in particolar modo per i suoi tanti benefattori privati.
OASI ed i suoi soci si possono fregiare, tra l’altro, di aver istituito una scuola elementare divenuta tra le più importanti del Mozambico, di aver promosso e sostenuto la più grande impresa cooperativa di produzione di carne avicola dell’intero Mozambico, di aver salvato migliaia di persone dall’alluvione del 2000 in Mozambico, di aver organizzato interventi umanitari in Albania negli anni dei nuovi esodi di massa, conseguenti al crollo delle società finanziarie, di aver dato un provvidenziale e vitale sostegno alla emarginata etnia dei Majyp, nella città di Scutari (Albania), di aver salvato un nutrito gruppo di bambini orfani o in situazione difficile della sperduta isola di Chinde, in Zambesia, mobilitando la popolazione barese e della sua provincia con spettacoli teatrali per la raccolta di fondi, nell’ambito del progetto battezzato “Chinde chiama Bari” che ha trovato l’adesione di migliaia di cittadini; … e così via.
I progetti realizzati e in corso di realizzazione
In questi primi quindici anni di attività, OASI, ha promosso e realizzato, nell’ambito della assistenza sociale e socio sanitaria di interesse collettivo, per l’esclusivo perseguimento di finalità di solidarietà sociale, le seguenti opere e progetti di intervento:- n. 3 centri sanitari, ciascuno dotato di equipe mobile medica, realizzati nelle zone rurali periferiche di Maputo, capitale del Mozambico, caratterizzate da un drammatico sovraffollamento conseguente alla guerra civile (progetto n.12, realizzato);
- laboratorio odontotecnico nella poverissima zona di Nangololo (Nord del Mozambico) condotto e diretto da Antonio Baccarelli, con la collaborazione di laici (progetto n.12, in corso, sostenuto finanziariamente da 11 anni);
- centro di recupero sito in Quelimane, capitale della Zambesia, dove centinaia di bambini della strada, in situazioni di indigenza e di malattia, vengono accolti, nutriti ed avviati alla scuola, utilizzando anche il sistema delle adozioni a distanza, con la collaborazione di religiose e laici (progetto n.13, in corso, sostenuto finanziariamente da 11 anni);
- centro di soccorso alimentare per i più poveri, sito in Maputo, ove viene organizzato quotidianamente il pranzo, in più turni, di centinaia di bambini, anziani ed ammalati, in estreme condizioni di indigenza, con la collaborazione di religiose e laici (progetto n.22, in corso, sostenuto finanziariamente da 11 anni);
- scuola elementare (primaria) dei Martiri di Inhassunge, in Quelimane, frequentata da 3500 alunni, la più importante della popolosa città, con la collaborazione di religiosi e laici (progetto n.27, in corso, sostenuto finanziariamente da 11 anni);
- scuola media (secondaria) istituita nelle popolose isole di Inhassunge e di Micaune: il progetto ha coperto finanziariamente gli stipendi dei suoi n.15 professori, nei suoi primi anni di vita, sino a quando la scuola si è dotata di una rodata organizzazione e di una sua autonomia finanziaria, con la collaborazione di religiosi e laici (progetto n.31, realizzato);
- centro di soccorso umanitario (fornitura di materiale di costruzione, attrezzi da lavoro, sementi, animali da allevare) per le famiglie più povere nel Nord dell’Albania (Nenshat), rimasto operativo durante il lungo periodo dei drammatici esodi di massa, con la collaborazione di religiosi e laici (progetto n.32, realizzato);
- centro di alfabetizzazione e scolarizzazione dell’emarginata e poverissima etnia dei Majyp nel Nord dell’Albania (Scutari), con la collaborazione di religiosi e laici (progetto n.37, realizzato);
- realizzazione di un mulino per la macinazione del mais, costruito a Luabo (Mozambico), al servizio dell’intera popolazione della città, con la collaborazione di religiosi e laici (progetto n.38, realizzato);
- S.O.S. Mozambico, interventi umanitari a seguito dell’ alluvione nel 2000 che ha distrutto il paludoso Sud del Mozambico; realizzati interventi nelle Zone Verdi di Maputo, attraverso l’Unione Generale delle Cooperative diretta da padre Prosperino Gallipoli, per la produzione di carne avicola, salvando così dalla fame 5.000 famiglie (30.000 persone), a seguito della loro perdita di ogni fonte di sostentamento (progetto n.40 realizzato);
- realizzazione di un pozzo artesiano per l’approvvigionamento di acqua, costruito nella zona forestale di Luabo (Mozambico), al servizio dell’intera popolazione della zona, con la collaborazione di religiosi e laici (progetto n.41 realizzato);
- S.O.S. Zambesia, interventi umanitari a seguito della devastante alluvione e conseguente tracimazione del fiume Zambesi nel 2000 che ha distrutto, nella vastissima zona da questo attraversata, le colture di riso, le vie di comunicazione ed interi villaggi; realizzati interventi attraverso le cooperative locali, dirette da padre Fortunato Simone, per la ricostruzione delle strade, per la realizzazione di nuove capanne, per la bonifica dei terreni, per l’approvvigionamento di semenze e per la fornitura di attrezzi agricoli (progetto n.43 realizzato);
- apertura di n.42 scuole primarie nella foresta della vasta zona di Morrumbala (Mozambico), frequentate da 3.500 bambini: il progetto copre finanziariamente sia gli stipendi di tutti i maestri e dei tre ispettori incaricati di controllare costantemente l’organizzazione scolastica, sia le spese per l’occorrente materiale didattico, con la collaborazione di religiosi e laici (progetto n.44, in corso, sostenuto finanziariamente da 7 anni);
- costruzione di servizi igienici per la prigione di Morrumbala, ove uomini e donne vivevano in condizioni igieniche disumane, con la collaborazione della popolazione locale (progetto 47 realizzato);
- mense per i più poveri, organizzate a Quelimane e Nicoadala (Mozambico) per far fronte alle emergenze alimentari di circa 100 persone al giorno, tra anziani, lebbrosi e vedove con la collaborazione di religiosi e laici (progetto n.49, in corso, sostenuto finanziariamente da 7 anni);
- ricostruzione delle strade e dei ponti di Mopeia (Zambesia - Mozambico) distrutti dalla piena del fiume Zambesi, isolando la popolazione dalla zona fertile e coltivata, con la collaborazione di religiosi e laici (progetto 51 realizzato);
- costruzione di case per anziani handicappati, nella zona agricola della periferia di Quelimane, ove numerosi anziani, vedove e lebbrosi si sono radicati per trarre dalla stessa sostentamento e fornire di prodotti la Casa Famiglia e la Mensa S. Francesco (progetto n.52, in corso, sostenuto finanziariamente da 7 anni);
- fornitura di attrezzi e locali per la produzione di miele nel villaggio di Nangolo a nord del Mozambico ad opera di un’Associazione di apicoltori (progetto 53, realizzato);
- refezione scolastica a Maputo per 400 bambini, per i figli dei dipendenti della Unione delle Cooperative di Maputo, sostenuta nei primi anni di vita, sino a quando la scuola si è dotata di una sua organizzazione ed autonomia finanziaria, con la collaborazione della predetta Unione delle Cooperative (progetto n.54 realizzato);
- fornitura di un tonometro a soffio per misurare la pressione oculare per l’ospedale di Quelimane (progetto 55, realizzato);
- ampliamento della farmacia e della sala d’attesa del Pronto Soccorso dell’ospedale J. Macamo, sito nella periferia di Maputo, onde evitare che i pazienti attendano all’esterno sotto il sole cocente o la pioggia (progetto 56 realizzato);
- sostegno agli orfani ed alle famiglie di ammalati di aids della zone paludose della Zambesia (Mozambico), attraverso sia il sistema del microcredito per l’avvio al lavoro sia la dotazione di kit completi per la cura delle degenerazioni della malattia del familiare affetto, in cooperazione col progetto Dream condotto dalla Comunità di S. Egidio di Roma (progetto 57 in corso da 5 anni,realizzato);
- costruzione e sostegno di una casa di accoglienza per bambini orfani o in situazione difficile nell’isola di Chinde nel delta dello Zambesi dal 2004. (progetto 58, l’orfanotrofio è stato realizzato, continua il sostegno alimentare);
- realizzazione del reparto ospedaliero di Maternità, nei pressi di Nenshat (Albania), con la cooperazione del Comune di Giovinazzo (progetto 59 in corso da 3 anni);
- costruzione di un centro sociale a Mopeia in Mozambico ( progetto 60, realizzato);
- Attrezzature per una scuola di taglio e cucito a Quelimane (progetto 61, realizzato);
- sostegno dell’orfanotrofio di S. Roque a Maputo, il centro ospita attualmente 35 orfani (progetto 63, in corso da 3 anni);
- Borse di studio per giovani universitari in Mozambico ed Albania, hanno portato alla laurea tre medici, insegnanti, avvocati, addetti di amministrazione, ecc. uomini e donne (in corso progetto 45);
- realizzazione e sostegno di una casa famiglia che ospita 70 bambini della strada a Quelimane, in collaborazione con la Cooperativa Promuovere l’Uomo diretta da fra Antonio Triggiante (progetto 64,realizzata la costruzione, continua il sostegno alimentare);
- realizzazione di un magazzino per prodotti agricoli per l’Associazione Agricola della Pace a Mopeia, Mozambico (progetto 65, realizzato);
- sostegno dell’attività agricola delle persone accolte nella Mensa S. Francesco, nella zona di Nicoadala - Quelimane, e di Boroma a Morrumbala, attraverso la fornitura di attrezzi agricoli e sementi ed il pagamento del personale addetto ai mezzi motorizzati per il trasporto degli approvvigionamenti (progetto 68 in corso);
- invio e installazione di un macchinario per la fabbricazione di ostie per la Diocesi di Maputo (progetto 70, realizzato);
- sostegno della Scuola Beato Zeferino, sita in Scutari (Albania), per l’istruzione dell’emarginata etnia Majup, attraverso la copertura degli stipendi delle maestre e delle spese della mensa scolastica, con la collaborazione di religiosi e laici (progetto in corso da 3 anni, naturale prosecuzione del progetto 37);
- generale fondo per la fornitura di materiale medico sanitario in ogni zona di intervento di OASI in Mozambico (progetto n.12, continuo, sostenuto finanziariamente da 11 anni);
- generale fondo per la copertura delle spese di viaggio dei volontari (medici, infermieri, ingegneri, insegnanti, geologi, agronomi, tecnici ecc.), quasi sempre soci, che vengono inviati da OASI in terra di missione (progetto n.30, continuo, sostenuto finanziariamente da 11 anni).
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