Progetto 64 - Sostegno bambini "Casa Famiglia"
Fra Antonio Triggiante ha accolto in una “Casa Famiglia” 50 bambini raccolti dalla strada, orfani di AIDS, figli di genitori ciechi o invalidi e ne assiste altri 25 i più bisognosi del quartiere. Occorrono circa € 1000 al mese per le loro necessità.
DettagliCasa Famiglia
Giuseppe Gammarota
La necessità di realizzare un progetto di accoglienza, di recupero e di promozione umana in favore di bambini senza famiglia che vivevano allo sbando per le strade di Quelimane nasceva nel 2003 per iniziativa di Fra Antonio Triggiante, prendendo atto delle tante storie di minori soli e sbandati, che si avvicinavano quotidianamente alla mensa dei poveri di San Francesco per ricevere un pasto caldo.
Certo non si poteva restare insensibili dinanzi a tanta necessità, per quanto la problematica minorile in Mozambico ha una dimensione enorme, basti pensare che su una popolazione di circa 20 milioni di abitanti si contano oltre un milione (unmilione e seicentomila per l’UNICEF) di orfani, molti dei quali vivono allo sbando nelle zone più degradate delle maggiori città.
La prima sede del progetto di accoglienza per questi minori era situata in una palhota (casa tipica mozambicana costruita con pali, fango e paglia) ubicata nel quartiere Sanguar, (prima sede della prima Casa di Accoglienza infantile costruita da Sr. Albertina Alves Teixera nel 1987 durante la guerra civile, n.d.r.) nella quale, sia pure in condizioni precarie, si è dato ospitalità a circa 50 bambini, che avevano quale unica alternativa il continuare a vivere per strada. A loro fra Antonio e gli operatori della cooperativa sociale hanno assicurato un primo riferimento logistico, la regolare somministrazione di pasti, la frequentazione scolastica e per i più grandi il prosieguo degli studi di livello superiore o l’apprendimento di un’attività lavorativa, oltre che cure e affetto.
Sin dal primo momento ci si è posti comunque l’obiettivo di dare al progetto una sistemazione logistica più idonea con la costruzione su un suolo disponibile di una CASA in muratura che avesse i requisiti necessari ad ospitare bambini di quella età. Superando innumerevoli difficoltà e grazie al contributo di tanti benefattori, si è riusciti a realizzare quello che agli inizi del progetto sembrava solo un sogno di difficile attuazione.
A Quelimane il progetto di accoglienza per adolescenti di strada, CASA FAMIGLIA, ha vissuto un importante momento di crescita. L’8 gennaio 2008 è stata infatti inaugurata la nuova sede, una costruzione in muratura provvista di tutti i requisiti necessari per ospitare in modo adeguato 50 bambini di strada.
Alla cerimonia inaugurale hanno partecipato le autorità civili e religiose più rappresentative della città, molti cittadini, i rappresentanti degli organi di informazione e la grande famiglia della cooperativa sociale “Promover o homen”, che di fatto è stata la vera promotrice di questa iniziativa, collaborando attivamente con i Frati Minori Cappuccini e il fondatore dell’opera, fra Antonio Triggiante.
Oggi la CASA FAMIGLIA è in piena attività: ospita 50 bambini di un’età compresa fra 5 e 15 anni, costantemente seguiti da due operatori della Cooperativa sociale nell’aspetto educativo, didattico, lavorativo e ludico.
Il progetto di accoglienza, recupero e promozione umana dei minori inizialmente concepito si è sviluppato su tre livelli diversi ma convergenti, così distribuiti:
CASA FAMIGLIA, nella nuova sede, nella quale sono ospitati 50 bambini fra 5 e 15 anni, per i quali si provvede a quanto necessario per il loro sostentamento e formazione, sia sotto l’aspetto didattico, con la frequenza della scuola dei Martiri di Inasshunge, che educativo;
CASA FAMIGLIA DUE, secondo livello del progetto, che coinvolge 20 ragazzi dai 15 anni in su, da formare per avviarli alla vita, sostenendo i più meritevoli nella prosecuzione degli studi con la frequenza della scuola di Arti e Mestieri o di altri Istituti superiori e sostenendo l’inserimento nel mondo del lavoro per quelli che dimostrano maggiori attitudini per attività manuali.
I ragazzi vivono in alcune palhoteall’interno della struttura della Cooperativa sociale. Certo in prospettiva sarebbe giusto “sognare” la costruzione di una sede più idonea, ma per fare tanto serve l’aiuto di tutti.
CASA FAMIGLIA OSPITI. E’ un livello sperimentale che rappresenta la “porta della casasempre aperta” per quei ragazzi di strada che manifestino la volontà di cambiare vita. Attualmente sono “ospiti della casa famiglia ospiti” 14 ragazzi che vivevano allo sbando nelle strade di Quelimane, ai quali si è dato quale riferimento logistico la vecchia palhota nel Bairro de Saguar. A loro è stata data tutta l’assistenza morale e materiale necessaria perché non si sentissero più soli e capissero che era per loro possibile una nuova scelta di vita. Si è già provveduto ad iscriverli alla scuola dei Martiri di Inhassunge. Dopo avere dimostrato la loro capacità di integrazione nei precedenti due livelli i “ragazzi ospiti” saranno inseriti negli altri due. Attualmente L’Acçao Social interviene nella gestione di questa parte del progetto.
Tutti i ragazzi hanno in comune la mensa e le attività di svago.
Da gennaio 2013, 15 ragazzi più grandi di Casa Famiglia sono stati trasferiti a Boroma nella zona di Morrumbala per seguire un progetto di avvio all’agricoltura, uno sbocco professionale promettente per il loro futuro.
L’impegno di quanti operano nell’attuazione di questo progetto è teso al recupero della persona ed alla valorizzazione delle sue peculiarità in un contesto nel quale l’amore rappresenta il giusto collante per non sentirsi più soli, affinché i ragazzi possano recuperare fiducia in se stessi e nella vita e si creino per loro i presupposti per un futuro migliore.
Quest’anno speriamo di accogliere in Casa Famiglia sette bambini della strada; purtroppo il numero dei bambini che vagano soli e affamati per le vie della città di Quelimane e di altre città del Mozambico è in aumento. Se un bambino vive per strada a lungo andare la sua vita sarà completamente distrutta.
Ogni sabato, insieme a fra Antonio, teniamo con i ragazzi riunioni di formazione su tanti aspetti della vita, della scuola, della famiglia, sul pericolo della droga e su molti temi per convincerli ad entrare nel Centro, può sembrare strano, ma la strada e la mancanza di regole esercita una forte attrazione sui minori.
Attualmente il centro accoglie 70 bambini, così suddivisi per scolarità:
I bambini hanno un sostegno scolastico che riguarda i compiti, le valutazioni scolastiche, il materiale scolastico, la formazione umana e religiosa. Il profitto nel corso dell’anno è stato positivo.
I tre ragazzi che l’anno scorso hanno terminato il corso di Scuola Professionale Agraria a Milange ad agosto e attualmente operano nei campi di Boroma Morrumbala. Coloro che studiano nella Scuola Professionale Frei Benito fanno pratica presso i maestri delle rispettive aree.
Prospettive
I centro sta avvicinando bambini della strada che potrebbero venire accolti. Fra Antonio, affiancato da alcuni collaboratori, ogni sabato tiene degli incontri con loro, sono circa sette quelli che hanno mostrato il desiderio di entrare a far parte del centro e di vivere con gli altri.
Difficoltà
Nel periodo delle piogge il centro si allaga, ne consegue che i bambini si ammalano spesso, soprattutto di malaria.
Ringraziamenti
Un profondo ringraziamento va ai benefattori, in particolare a OASI, a Fra Antonio e a tutti quelli che direttamente e indirettamente sostengono Casa Famiglia.
Il responsabile Rogeiro Camaro
Casa Famiglia quest’anno ha accolto 70 bambini provenienti da varie zone della Provincia che beneficiano di vitto, assistenza medica, scolastica, istruzione e formazione professionale, religiosa e umana . Li assistono 4 incaricati. I ragazzi sono distribuiti in varie scuole: 14 nella Scuola Professionale Fra Benito di Quelimane, distribuiti nei diversi corsi di Meccanica, Falegnameria, Informatica ed Elettricità; 48 sono nella Scuola Comunitaria Martiri di Inhassunge; 2 frequentano la scuola pre -universitaria XI e XII classe; 2 studiano nell’Istituto di Commercio e Gestione di Inhambane, corso di contabilità e finanza; 1 frequenta l’istituto agrario di Chimoio.
Il Centro soffre di alcuni problem: l’insufficienza di letti e di materassi., l’umidità dell’ambiente. La casa, infatti, è stata costruita in una zona acquitrinosa e durante il periodo delle piogge il patio si allaga per giorni, per questo occorrerebbe sollevare il pavimento e ristrutturare la costruzione.
Quelimane, CasaFamiglia
13 agosto 2014
SCRIVE HELIO AMADE
Sono Helio Amade Soares, figlio di Amade Soares e di Volinda Gabriel, sono nato il 27 giugno 1992, a Quelimane. Avevo dieci anni quando i miei genitori hanno divorziato. Ho una sorella dello stesso padre e sei fratelli della stessa madre.
Nel 2003 fra Antonio mi accolse tra i bambini di Casa Famiglia e cominciai a frequentare la I classe nella Scuola dei Martiri di Inhassunge. Conclusa l’VIII classe pensai di frequentare la scuola di Agroavicoltura; fra Antonio accettò senza difficoltà e mi iscrisse alla Scuola Agraria di Milange nell’agosto del 2011. Lì fui accolto dai Padri Cappuccini presso i quali ho vissuto tre anni, la durata del corso, senza essere bocciato.
La vita è stata molto dura, ma capii subito che era un buon posto per formarmi; dal convitto alla scuola sono 6 km che percorrevo mattina e pomeriggio, quindi 24 km al giorno, questo mi ha spinto a impegnarmi, ripetere un anno sarebbe stato molto duro.
Voglio ringraziare i responsabili di Casa Famiglia, fra Antonio e i benefattori italiani che giorno per giorno contribuiscono alla crescita dei Bambini del Centro.
Attualmente, grazie alla mia formazione, mi sento pronto per lavorare nell’ambito dei Progetti agricoli della Cooperativa
Hélio Amade Soares
SCRIVE MILATO ALBERTO
Sono Milato Alberto, nato a Beira nel 1992. Dopo la mia nascita i mieai genitori si trasferirono a Quelimane. Qualche tempo dopo mia madre si ammalò, ero piccolo e fui affidato ad una zia paterna, mentre i miei genitori tornarono a Beira per ricevere una migliore assistenza dai nonni materni. Quando mia madre, quasi guarita, stava per tornare a Quelimane, mio padre si ammalò e morì. Questo evento per mancanza di mezzi, determinò la separazione definitiva da mia madre e dalle due mie sorelle; ancora oggi non so se sono vive.
Mia zia, non avendo i mezzi per allevare mi, chiese aiuto a Fra Antonio che mi accolse in Casa Famiglia e mi iscrisse alla I classe della Scuola dei Martiri di Inhassunge.
Nel mese di giugno del 2012, fra Antonio mi iscrisse alla scuola Agraria di Milange. Accolto presso i Padri Cappuccini vi restai un anno, la distanza dal convitto, sei chilometri che dovevo percorrere quattro volte al giorno, rese molto duro questo inizio e fui bocciato per una materi. Dovetti lasciare il convitto dei padri e andare nel convitto di stato, ripetetti l’anno. Nel 2013 ho terminato il corso.
Ringrazio tutti quelli che mi hanno aiutato: fra Antonio e i benefattori italiani che aiutano i bambini di Casa Famiglia. Ora sono pronto a collaborare nel progetto Agricoltura nella Scuola Agraria Fra Benito De Caro di Boroma – Morrumbala.
Milato Alberto
Rogeiro Camaro, responsabile di Casa Famiglia, informa:
Due ragazzi di Casa Famiglia, Helio Amade e Milato Alberto, hanno concluso la formazione di base di Agroavicoltura, presso la Scuola Professionale Agraria di Milange e sono pronti ad entrare nell’équipe della Scuola Agraria di Boroma – Morrumbala per aiutarne lo sviluppo e per sostenere i ragazzi di Casa Famiglia che vi frequentano la prima classe. Questo infatti è il primo anno di vita della Scuola.
Nell’anno 2014 la Casa Familia di Quelimane assiste complessivamente 70 ragazzi, dei quali in forma diretta 36 così ripartiti: 30 ragazzi sono ospitati nella sede principale di Quelimane, 6 ragazzi studiano fuori sede (4 nella scuola basica Agraria di Milange, 2 nella scuola superiore di Inhambane nei corsi di contabilità e gestione del commercio), all’esterno ne assiste 34.
Altri 5 ragazzi sono stati accolti dal primo maggio 2014, provenienti da Casa Apollonia. Infatti poco prima del mio rientro in Italia sono venuti a trovarmi per una richiesta di aiuto 5 ragazzi, che già avevo conosciuto nelle mie precedenti permanenze in Quelimane, ospiti di Casa Apollonia, chiusa alla fine di aprile.
L’età media dei ragazzi ospitati in Casa Familia è superiore ai 12 anni con la sola eccezione di Babo, un simpaticissimo bambino di 7 anni. Il sig. Rogerio Bento e il sig. Abel, giovane studente universitario, sono i responsabili della Casa. Rispetto agli anni scorsi il numero dei ragazzi è diminuito, ciascuno ha un preciso compito e sa come svolgerlo.
Tra i ragazzi di Casa Famiglia c’è Toni un ragazzo di 17 anni, che ho incontrato in una circostanza molto particolare sei anni fa. Ricordo che mentre una sera tornavo in Casa Familia in una strada particolarmente buia, degradata e infestata da topi di apprezzabile dimensioni, inciampavo su un fagottino che sembrava un sacchetto di spazzatura. Invece era lui, Toni, rannicchiato come un gomitolo sul marciapiede, dormiva coperto da un pezzo di cartone. L’abbiamo svegliato con delicatezza, ci ha raccontato la sua triste storia di abbandono e di solitudine. Era un bambino di appena 11 anni, impaurito dalla sua condizione di vita, deperito nel fisico. L’abbiamo invitato a seguirci in casa, camminava lentamente, segnato anche nel fisico. In Casa Famiglia l’abbiamo fatto lavare, gli abbiamo dato dei vestiti puliti e soprattutto preparato da mangiare. Aveva fame, tanta, ma tanta fame, lasciò il piatto così lucido, come se fosse già lavato. L’ho sempre rivisto tutte le volte che sono tornato a Quelimane ed ora trovarlo così cresciuto ed in buona salute mi ha fatto tanto, ma tanto piacere. Prima del mio rientro in Italia è venuto a trovarmi. comunicandomi il suo grande desiderio di ritrovare la sua mamma, che aveva saputo, vive in una località distante da Quelimane.Mi ha chiesto aiuto e gli ho organizzato qualcosa per quel che potevo. Ora prego per lui il Buon Dio perché questo suo desiderio possa essere esaudito.
Giuseppe G.
Nell’anno 2013 la Casa Familia assiste in forma diretta 36 ragazzi così ripartiti :
- 18 ragazzi sono ospitati nella sede principale
- 12 ragazzi sono ospitati nella Casa di Boroma
- 6 ragazzi studiano fuori sede (4 ragazzi studiano nella scuola basica Agraria di Milange, 2 ragazzi nella scuola superiore di Inhambane nei corsi di contabilità e gestione del commercio.)
La Casa Familia inoltre assiste esternamente numerosi ragazzi di Quelimane.
A differenza del Centro Orfanato di Chinde, qui l’età dei ragazzi è superiore ai 10 anni con la sola eccezione di Babu, un simpaticissimo bambino di 7 anni. Quest’anno fra Antonio ha sperimentato l’apertura di una nuova Casa Familia a Boroma con la presenza di 12 ragazzi, 7 dei quali vivevano per strada a Quelimane e 5 invece vivevano in Casa Familia. Per i sette ragazzi che vivevano per strada l’esperienza di vivere a Boroma è stata molto positiva, per quelli che vivevano in Casa Familia e si sono trasferiti a Boroma invece è stata un po’ sofferta.
La Casa Familia di Quelimane ha quale responsabile il sig. Rogerio Bento, mentre quella di Boroma il sig. Abel.
Rispetto agli anni scorsi il numero dei ragazzi è diminuito d ha una età media superiore.
Non si è riusciti in questi anni ad avere una contabilità organizzata delle spese di gestione del Centro nonostante la si sia più volte impostata durante le precedenti presenze in loco dei responsabili di OASI. E’ questo un obiettivo che dovrà essere raggiunto in tempi brevi individuando la persona giusta. Il sig. Rogerio ci ha assicurato che invierà ad OASI via e mail la relazione sulle attività della Casa Familia e degli altri progetti della Cooperativa al termine di quest’anno. Va detto che il sig. Rogerio è assorbito dalla gestione della Casa e dagli impegni dei suoi studi universitari (si laurea a Dicembre di questo anno ed in questo periodo è impegnato per le prove finali), nonché da altri impegni nella gestione della Cooperativa a lui quotidianamente attribuiti da fra Antonio e Victorina.
I responsabili inviati in loco da OASI segnalano, come nella scorsa relazione, la condizione di salute di un ragazzo ospitato nella Casa Familia. Il suo nome è Chissano Ernesto, ha 17 anni ed un grave disturbo alla vista: in ambo gli occhi ha esiti di cheratite con leucomi corneali centro-paracentrali (visus inferiore AD 1/10). Secondo il parere del dott. Giorgio Turco, che l’ha visitato più volte e del Responsabile del reparto di oculistica dell’Ospedale provinciale di Quelimane, che l’ha visitato nel mese di gennaio u.s., Chissano è destinato a perdere progressivamente la vista sino a diventare cieco.
Chissano frequenta quest’anno la 9° classe della scuola Martiri di Inhassunge. Si è ritenuto doveroso segnalare questa situazione nel caso possano essere ipotizzate possibilità operative per aiutarlo.
Finito l’anno scolastico, i bambini di Casa Famiglia di Boroma – Morrumbala sono tornati nella Casa Famiglia di Quelimane. Il 20 novembre, alla presenza di Fra Antonio Triggiante, fondatore del Centro e di Padre Bruno Guarnieri, missionario cappuccino in Quelimane, hanno realizzato un incontro durante il quale si sono scambiati le esperienze vissute nell’anno scolastico 2013.
I bambini hanno manifestato la loro soddisfazione per il sostegno ricevuto nell’integrazione sociale, ma soprattutto negli studi e nella formazione umana.
Intrattenendosi con i bambini su vari temi, Padre Bruno si è poi congedato dando loro questo consiglio: “La testa non serve per sostenere il cappello, ma per pensare, approfittate al massimo di quanto il Centro vi offre per cambiare la vostra vita; se non sapete qualcosa, chiedete a chi ne sa, solo così supererete le difficoltà e raggiungerete gli obiettivi”.
Rogeiro
Padre Bruno Guarnieri incontra i bambini di Casa Famiglia
Babo, un bambino della Casa Famiglia di Quelimane, felice di riabbracciare Lazaro che ha concluso l'anno scolastico nella Casa Famigliadi Boroma
Agostinho tra Padre Bruno e fra Antonio durante la festa di laurea alla Cooperativa
Agostinho Zacarias Mihaco, accolto a Casa Famiglia perché la sua famiglia non era in grado di sostenerlo e di educarlo, oggi è un ingegnere agrario. La Cooperativa di Promozione Umana di Quelimane fondata da fra Antonio Triggiante, che con i suoi collaboratori lo ha sostenuto durante tutto il suo percorso di studio e di formazione, lo ha festeggiato calorosamente. Una grande soddisfazione e gioia per tutti, ma in particolare per Fra Antonio, vedere maturare i frutti di tanti sacrifici!
Agostinho è nato a Luabo il 10 giugno1984 da Zacarias Mihaco e Cecília Monea. Nel 2003, dopo aver frequentato la scuola inferiore a Quelimane, per quattro anni, come interno, frequentò la Scuola Basica Agraria di Mocuba nella sezione di avicoltura. Nel 2007 passò all’Istituto Agrario di Chimoio, dove visse nell’internato per quattro anni e si diplomò Tecnico Agrario in Foreste e Fauna selvatica. Passò quindi all’università Eduardo Nondlane di Maputo, dove nel 2013 ha conseguito la laurea in Ingegneria Agraria.
Durante tutto il percorso di studio Fra Antonio lo ha sostenuto in tutte le sue necessità di studio e di vita. Durante le vacanze Agostinho, affiancato dall’agronomo Arcanjo Paulino Manuel, si adoperava, lavorando e mettendo a frutto le sue competenze, nei campi della Cooperativa di Nicoadala, Licuari e Morrumbala dove si producevano prodotti agricoli per il sostentamento di Casa Famiglia e della Mensa San Francesco.
“Ringrazio Fra Antonio, ha detto Agostinho, per il sostegno finanziario che mi ha dato durante la mia formazione, la Mensa São Francisco de Assis, la Cooperativa di Promozione Umana, Casa Famiglia e tutti quelli che direttamente e indirettamente mi hanno aiutato nella mia vita di studente. Spero che continuerete ad aiutare maggiormente Fra Antonio, affinché possa aiutare a sua volta i bambini e gli anziani bisognosi”.
Agostinho tra Fra Antonio e Bernardino Sgobba inviato di OASI
Sono nato il 30 dicembre 93, a Quelimane, secondo di due fratelli. Ho perso mia madre, all’età di 3 anni nel ’96 e mio padre all’età di 7 anni nel 2000.
Nel 1998 mi iscrissi alla Scuola Primaria Completa dell’aeroporto e conclusi la VII classe nel 2004. In quell’anno emigrai in Sudafrica, a Durban, con mio fratello che allora aveva 28 anni, ma lui si ammalò gravemente e dovemmo rientrare nel paese natale in Mozambico, dove mio fratello morì il 29 novembre 2005.
Nel 2006 mi iscrissi all‘VIII classe della Scuola Secondaria dell’aeroporto Expansão. Vivevo con un amico di mio fratello, che, nel gennaio 2007 si iscrisse all’Università Eduardo Mondlane, essendo stata accolta la sua domanda fatta alla Direcção Provincial da Mulher e Acção Social.
A gennaio del 2007 entrai nell’Orfanotrofio Casa Famiglia, Centro di accoglienza fondato dai Frati Cappuccini di Quelimane per iniziativa di fra Antonio Triggiante, dove sono rimasto fino alla conclusione della XII classe
In gennaio 2011 mi sono iscritto al corso di Tecnico di Medicina Generale, nell’istituto di Scienze della Salute a Quelimane, che è durato due anni e sei mesi.
Finalmente il 26 giugno 2013, ho concluso il corso che mi è costato molto lavoro e sacrificio. Se avessi l’opportunità mi piacerebbe continuare l’insegnamento superiore, il corso di Medicina Generale.
Ringrazio Fra Antonio Triggiante, la Direzione della Cooperativa di Promozione Umana e tutti i benefattori per l’aiuto che mi è stato dato fin dall’accoglienza in Casa Famiglia dove ho imparato a saper fare e a saper essere.
Mille grazie dal profondo del cuore Fra Antonio!
Zacarias Wafino.
Oggi abbiamo celebrato La Giornata Internazionale del Bambino. I bambini di Casa Famiglia sono stati invitati a partecipare ad un pranzo di fraternizzazione con circa 500 bambini offerto dalla moglie del Governatore della Zambesia. Anche i bambini della Scuola Materna San Francesco d’Assisi vi hanno preso parte.
Rogerio Camaro
Dal mese di gennaio sono cominciate le scuole, pertanto i bambini di Casa Famiglia sono già impegnati nelle lezioni. Hanno ricevuto tutto quanto poteva garantire loro un buon avvio d’anno, sia materiale scolastico che per l’igiene personale.
Il giorno 27 gennaio 20013, quindici ragazzi di Casa Famiglia sono stati trasferiti a Morrumbala dove, oltre a frequentare la scuola elementare locale che comprende le classi dalla IV alla VII, parteciperanno ai lavori previsti nell’ambito del Progetto Agricoltura (Pr. 68) in località Boroma.
I ragazzi sono molto contenti di questa nuova esperienza, che rappresenta per loro una grande opportunità di formazione e di lavoro. Infatti si prevede , in un prossimo futuro di istituire in loco una Scuola Agricola ad indirizzo avicolo. Attualmente sono assistiti da due responsabili, Oreste e Mendes, inoltre ogni settimana un responsabile della Cooperativa va a supervisionare l’andamento del progetto.
Il responsabile
Rogeiro Camaro
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