Progetto 64 - Sostegno bambini "Casa Famiglia"
Fra Antonio Triggiante ha accolto in una “Casa Famiglia” 50 bambini raccolti dalla strada, orfani di AIDS, figli di genitori ciechi o invalidi e ne assiste altri 25 i più bisognosi del quartiere. Occorrono circa € 1000 al mese per le loro necessità.
DettagliCasa Famiglia
Giuseppe Gammarota
La necessità di realizzare un progetto di accoglienza, di recupero e di promozione umana in favore di bambini senza famiglia che vivevano allo sbando per le strade di Quelimane nasceva nel 2003 per iniziativa di Fra Antonio Triggiante, prendendo atto delle tante storie di minori soli e sbandati, che si avvicinavano quotidianamente alla mensa dei poveri di San Francesco per ricevere un pasto caldo.
Certo non si poteva restare insensibili dinanzi a tanta necessità, per quanto la problematica minorile in Mozambico ha una dimensione enorme, basti pensare che su una popolazione di circa 20 milioni di abitanti si contano oltre un milione (unmilione e seicentomila per l’UNICEF) di orfani, molti dei quali vivono allo sbando nelle zone più degradate delle maggiori città.
La prima sede del progetto di accoglienza per questi minori era situata in una palhota (casa tipica mozambicana costruita con pali, fango e paglia) ubicata nel quartiere Sanguar, (prima sede della prima Casa di Accoglienza infantile costruita da Sr. Albertina Alves Teixera nel 1987 durante la guerra civile, n.d.r.) nella quale, sia pure in condizioni precarie, si è dato ospitalità a circa 50 bambini, che avevano quale unica alternativa il continuare a vivere per strada. A loro fra Antonio e gli operatori della cooperativa sociale hanno assicurato un primo riferimento logistico, la regolare somministrazione di pasti, la frequentazione scolastica e per i più grandi il prosieguo degli studi di livello superiore o l’apprendimento di un’attività lavorativa, oltre che cure e affetto.
Sin dal primo momento ci si è posti comunque l’obiettivo di dare al progetto una sistemazione logistica più idonea con la costruzione su un suolo disponibile di una CASA in muratura che avesse i requisiti necessari ad ospitare bambini di quella età. Superando innumerevoli difficoltà e grazie al contributo di tanti benefattori, si è riusciti a realizzare quello che agli inizi del progetto sembrava solo un sogno di difficile attuazione.
A Quelimane il progetto di accoglienza per adolescenti di strada, CASA FAMIGLIA, ha vissuto un importante momento di crescita. L’8 gennaio 2008 è stata infatti inaugurata la nuova sede, una costruzione in muratura provvista di tutti i requisiti necessari per ospitare in modo adeguato 50 bambini di strada.
Alla cerimonia inaugurale hanno partecipato le autorità civili e religiose più rappresentative della città, molti cittadini, i rappresentanti degli organi di informazione e la grande famiglia della cooperativa sociale “Promover o homen”, che di fatto è stata la vera promotrice di questa iniziativa, collaborando attivamente con i Frati Minori Cappuccini e il fondatore dell’opera, fra Antonio Triggiante.
Oggi la CASA FAMIGLIA è in piena attività: ospita 50 bambini di un’età compresa fra 5 e 15 anni, costantemente seguiti da due operatori della Cooperativa sociale nell’aspetto educativo, didattico, lavorativo e ludico.
Il progetto di accoglienza, recupero e promozione umana dei minori inizialmente concepito si è sviluppato su tre livelli diversi ma convergenti, così distribuiti:
CASA FAMIGLIA, nella nuova sede, nella quale sono ospitati 50 bambini fra 5 e 15 anni, per i quali si provvede a quanto necessario per il loro sostentamento e formazione, sia sotto l’aspetto didattico, con la frequenza della scuola dei Martiri di Inasshunge, che educativo;
CASA FAMIGLIA DUE, secondo livello del progetto, che coinvolge 20 ragazzi dai 15 anni in su, da formare per avviarli alla vita, sostenendo i più meritevoli nella prosecuzione degli studi con la frequenza della scuola di Arti e Mestieri o di altri Istituti superiori e sostenendo l’inserimento nel mondo del lavoro per quelli che dimostrano maggiori attitudini per attività manuali.
I ragazzi vivono in alcune palhoteall’interno della struttura della Cooperativa sociale. Certo in prospettiva sarebbe giusto “sognare” la costruzione di una sede più idonea, ma per fare tanto serve l’aiuto di tutti.
CASA FAMIGLIA OSPITI. E’ un livello sperimentale che rappresenta la “porta della casasempre aperta” per quei ragazzi di strada che manifestino la volontà di cambiare vita. Attualmente sono “ospiti della casa famiglia ospiti” 14 ragazzi che vivevano allo sbando nelle strade di Quelimane, ai quali si è dato quale riferimento logistico la vecchia palhota nel Bairro de Saguar. A loro è stata data tutta l’assistenza morale e materiale necessaria perché non si sentissero più soli e capissero che era per loro possibile una nuova scelta di vita. Si è già provveduto ad iscriverli alla scuola dei Martiri di Inhassunge. Dopo avere dimostrato la loro capacità di integrazione nei precedenti due livelli i “ragazzi ospiti” saranno inseriti negli altri due. Attualmente L’Acçao Social interviene nella gestione di questa parte del progetto.
Tutti i ragazzi hanno in comune la mensa e le attività di svago.
Da gennaio 2013, 15 ragazzi più grandi di Casa Famiglia sono stati trasferiti a Boroma nella zona di Morrumbala per seguire un progetto di avvio all’agricoltura, uno sbocco professionale promettente per il loro futuro.
L’impegno di quanti operano nell’attuazione di questo progetto è teso al recupero della persona ed alla valorizzazione delle sue peculiarità in un contesto nel quale l’amore rappresenta il giusto collante per non sentirsi più soli, affinché i ragazzi possano recuperare fiducia in se stessi e nella vita e si creino per loro i presupposti per un futuro migliore.
Quest’anno speriamo di accogliere in Casa Famiglia sette bambini della strada; purtroppo il numero dei bambini che vagano soli e affamati per le vie della città di Quelimane e di altre città del Mozambico è in aumento. Se un bambino vive per strada a lungo andare la sua vita sarà completamente distrutta.
Ogni sabato, insieme a fra Antonio, teniamo con i ragazzi riunioni di formazione su tanti aspetti della vita, della scuola, della famiglia, sul pericolo della droga e su molti temi per convincerli ad entrare nel Centro, può sembrare strano, ma la strada e la mancanza di regole esercita una forte attrazione sui minori.
Attualmente il centro accoglie 70 bambini, così suddivisi per scolarità:
I bambini hanno un sostegno scolastico che riguarda i compiti, le valutazioni scolastiche, il materiale scolastico, la formazione umana e religiosa. Il profitto nel corso dell’anno è stato positivo.
I tre ragazzi che l’anno scorso hanno terminato il corso di Scuola Professionale Agraria a Milange ad agosto e attualmente operano nei campi di Boroma Morrumbala. Coloro che studiano nella Scuola Professionale Frei Benito fanno pratica presso i maestri delle rispettive aree.
Prospettive
I centro sta avvicinando bambini della strada che potrebbero venire accolti. Fra Antonio, affiancato da alcuni collaboratori, ogni sabato tiene degli incontri con loro, sono circa sette quelli che hanno mostrato il desiderio di entrare a far parte del centro e di vivere con gli altri.
Difficoltà
Nel periodo delle piogge il centro si allaga, ne consegue che i bambini si ammalano spesso, soprattutto di malaria.
Ringraziamenti
Un profondo ringraziamento va ai benefattori, in particolare a OASI, a Fra Antonio e a tutti quelli che direttamente e indirettamente sostengono Casa Famiglia.
Il responsabile Rogeiro Camaro
Casa Famiglia quest’anno ha accolto 70 bambini provenienti da varie zone della Provincia che beneficiano di vitto, assistenza medica, scolastica, istruzione e formazione professionale, religiosa e umana . Li assistono 4 incaricati. I ragazzi sono distribuiti in varie scuole: 14 nella Scuola Professionale Fra Benito di Quelimane, distribuiti nei diversi corsi di Meccanica, Falegnameria, Informatica ed Elettricità; 48 sono nella Scuola Comunitaria Martiri di Inhassunge; 2 frequentano la scuola pre -universitaria XI e XII classe; 2 studiano nell’Istituto di Commercio e Gestione di Inhambane, corso di contabilità e finanza; 1 frequenta l’istituto agrario di Chimoio.
Il Centro soffre di alcuni problem: l’insufficienza di letti e di materassi., l’umidità dell’ambiente. La casa, infatti, è stata costruita in una zona acquitrinosa e durante il periodo delle piogge il patio si allaga per giorni, per questo occorrerebbe sollevare il pavimento e ristrutturare la costruzione.
HELIO AMADE
Minha historia
Hélio Amade Soares, filho de Amade Soares e de Volinda Emílio Gabriel, nascido ao 27 de junho de 1992 na localidade de Madal. Os meus pais divorciaram-se e um ano depois passei a viver na Casa Família.
Em 2003 o frei António acolheu me junto dos outros meninos da casa família. Eu tenho uma irmã do mesmo pai chamada Chorona, e tenho 6 irmãos da mesma mãe de nome, Iolita, Magrinha, Argentina, Danito, Nelinha e Henriques.
Em 2003 comecei a frequentar a 1ª classe na Escola comunitária Mártires de Inhassunge. Em 2011 quando passei para 8ª Classe pensei em fazer o curso de Agropecuária onde o Frei António sem resistência inscreveu-me na Escola Básica Agraria de Milange em Agosto de 2011.
Quando cheguei fui acolhido no lar dos padres Capuchinhos, onde vivi durante 3 anos que corresponde o fim do meu ensino Básico Agropecuário, por tanto não chumbei.
A vida foi dura mas eu percebi que era um bom lugar para aprender melhor a vida, do lar para escola são 6 km sempre em dois períodos (de manha e atarde) isto que fazia com que eu percorresse 24 km por dia, isto que originou-me um esforço de não reprovar em nenhum ano por que era duro repetir o ano.
Para terminar quero agradecer aos responsáveis da casa família, Irmão António e as aos benfeitores Italiano que dia-pós-dia lutam para o crescimento dos meninos do centro.
Por tanto actualmente mi sinto formado e preparado para trabalhar na área em que me formei nos projetos da cooperativa.
Quelimane 13 de Agosto de 2014
Hélio Amade Soares
MILATO ALBERTO
Milato Alberto, nasceu na cidade da Beira em 1992, depois de ter nascido os pais passaram a viver na cidade de Quelimane, na terra natal do Pai do Milato, por um tempo a Mãe do menino, dona (Maria João) caiu doente o que obrigou o pai do menino a ir diante da família da Esposa na Beira para melhor assistência, Nessa altura o Milato ficou na cidade de Quelimane com sua tia Sandrinha da parte paterna. Meses depois o menino apercebeu-se a melhoria da mãe e que preparando-se para voltarem a Quelimane o pai do menino caiu doente onde veio a falecer isto que originou uma separação total do Milato e a Mãe junto as sua duas Irmãs (Helena e Sandrinha), por falta de recursos financeiro, que ate hoje não sabe se a Mãe e as irmãs vivem.
Por falta de condições a tia Sandrinha pediu ajuda a Casa família e pela caridade Humana o menino foi acolhido em 2003 e nessa altura frequentava a 1ª Classe.
Em 2009 esta a frequentar a 7ª Classe, na Escola Comunitária Mártires de Inhassunge e passei de classe, no final do ano escolhi o curso de Agricultura e pecuária onde FREI ANTÓNIO matriculou-me em junho de 2010 em Milange.
Quando cheguei fui acolhido no lar dos Frades Capuchinhos, onde vive num período de um ano, no segundo ano o lar dos padres fechou as portas para mim e passei a viver no lar do governo que foi uma experiencia dura, do lar para escola são 6 km sempre em dois períodos (de manha e atarde) isto que fazia com que eu percorresse 24 km por dia isto que originou-me um fracasso acabei reprovando no segundo ano uma disciplina porque a minha hospedagem não foi boa.
Em 2012 repeti o segundo ano e passei de Classe e em 2013 fiz o terceiro ano que mi correu bem. Desde já quero agradecer ao Frei António, aos responsáveis da Casa família e a Comunidade e Italiana em Geral pela Ajuda que tem exercido para todos os meninos da Casa família que tanto precisam de ajuda.
Para terminar digo eu que mi sinto formado e pronto para trabalhar na área que mi formei nos projectos da Cooperativa (Escola Básica Agraria Frei Benito de Caro Morrumbala-Boroma).
Milato Alberto
Rogeiro Camaro, responsabile di Casa Famiglia, informa:
Due ragazzi di Casa Famiglia, Helio Amade e Milato Alberto, hanno concluso la formazione di base di Agroavicoltura, presso la Scuola Professionale Agraria di Milange e sono pronti ad entrare nell’équipe della Scuola Agraria di Boroma – Morrumbala per aiutarne lo sviluppo e per sostenere i ragazzi di Casa Famiglia che vi frequentano la prima classe. Questo infatti è il primo anno di vita della Scuola.
Nell’anno 2014 la Casa Familia di Quelimane assiste complessivamente 70 ragazzi, dei quali in forma diretta 36 così ripartiti: 30 ragazzi sono ospitati nella sede principale di Quelimane, 6 ragazzi studiano fuori sede (4 nella scuola basica Agraria di Milange, 2 nella scuola superiore di Inhambane nei corsi di contabilità e gestione del commercio), all’esterno ne assiste 34.
Altri 5 ragazzi sono stati accolti dal primo maggio 2014, provenienti da Casa Apollonia. Infatti poco prima del mio rientro in Italia sono venuti a trovarmi per una richiesta di aiuto 5 ragazzi, che già avevo conosciuto nelle mie precedenti permanenze in Quelimane, ospiti di Casa Apollonia, chiusa alla fine di aprile.
L’età media dei ragazzi ospitati in Casa Familia è superiore ai 12 anni con la sola eccezione di Babo, un simpaticissimo bambino di 7 anni. Il sig. Rogerio Bento e il sig. Abel, giovane studente universitario, sono i responsabili della Casa. Rispetto agli anni scorsi il numero dei ragazzi è diminuito, ciascuno ha un preciso compito e sa come svolgerlo.
Tra i ragazzi di Casa Famiglia c’è Toni un ragazzo di 17 anni, che ho incontrato in una circostanza molto particolare sei anni fa. Ricordo che mentre una sera tornavo in Casa Familia in una strada particolarmente buia, degradata e infestata da topi di apprezzabile dimensioni, inciampavo su un fagottino che sembrava un sacchetto di spazzatura. Invece era lui, Toni, rannicchiato come un gomitolo sul marciapiede, dormiva coperto da un pezzo di cartone. L’abbiamo svegliato con delicatezza, ci ha raccontato la sua triste storia di abbandono e di solitudine. Era un bambino di appena 11 anni, impaurito dalla sua condizione di vita, deperito nel fisico. L’abbiamo invitato a seguirci in casa, camminava lentamente, segnato anche nel fisico. In Casa Famiglia l’abbiamo fatto lavare, gli abbiamo dato dei vestiti puliti e soprattutto preparato da mangiare. Aveva fame, tanta, ma tanta fame, lasciò il piatto così lucido, come se fosse già lavato. L’ho sempre rivisto tutte le volte che sono tornato a Quelimane ed ora trovarlo così cresciuto ed in buona salute mi ha fatto tanto, ma tanto piacere. Prima del mio rientro in Italia è venuto a trovarmi. comunicandomi il suo grande desiderio di ritrovare la sua mamma, che aveva saputo, vive in una località distante da Quelimane.Mi ha chiesto aiuto e gli ho organizzato qualcosa per quel che potevo. Ora prego per lui il Buon Dio perché questo suo desiderio possa essere esaudito.
Giuseppe G.
Nell’anno 2013 la Casa Familia assiste in forma diretta 36 ragazzi così ripartiti :
- 18 ragazzi sono ospitati nella sede principale
- 12 ragazzi sono ospitati nella Casa di Boroma
- 6 ragazzi studiano fuori sede (4 ragazzi studiano nella scuola basica Agraria di Milange, 2 ragazzi nella scuola superiore di Inhambane nei corsi di contabilità e gestione del commercio.)
La Casa Familia inoltre assiste esternamente numerosi ragazzi di Quelimane.
A differenza del Centro Orfanato di Chinde, qui l’età dei ragazzi è superiore ai 10 anni con la sola eccezione di Babu, un simpaticissimo bambino di 7 anni. Quest’anno fra Antonio ha sperimentato l’apertura di una nuova Casa Familia a Boroma con la presenza di 12 ragazzi, 7 dei quali vivevano per strada a Quelimane e 5 invece vivevano in Casa Familia. Per i sette ragazzi che vivevano per strada l’esperienza di vivere a Boroma è stata molto positiva, per quelli che vivevano in Casa Familia e si sono trasferiti a Boroma invece è stata un po’ sofferta.
La Casa Familia di Quelimane ha quale responsabile il sig. Rogerio Bento, mentre quella di Boroma il sig. Abel.
Rispetto agli anni scorsi il numero dei ragazzi è diminuito d ha una età media superiore.
Non si è riusciti in questi anni ad avere una contabilità organizzata delle spese di gestione del Centro nonostante la si sia più volte impostata durante le precedenti presenze in loco dei responsabili di OASI. E’ questo un obiettivo che dovrà essere raggiunto in tempi brevi individuando la persona giusta. Il sig. Rogerio ci ha assicurato che invierà ad OASI via e mail la relazione sulle attività della Casa Familia e degli altri progetti della Cooperativa al termine di quest’anno. Va detto che il sig. Rogerio è assorbito dalla gestione della Casa e dagli impegni dei suoi studi universitari (si laurea a Dicembre di questo anno ed in questo periodo è impegnato per le prove finali), nonché da altri impegni nella gestione della Cooperativa a lui quotidianamente attribuiti da fra Antonio e Victorina.
I responsabili inviati in loco da OASI segnalano, come nella scorsa relazione, la condizione di salute di un ragazzo ospitato nella Casa Familia. Il suo nome è Chissano Ernesto, ha 17 anni ed un grave disturbo alla vista: in ambo gli occhi ha esiti di cheratite con leucomi corneali centro-paracentrali (visus inferiore AD 1/10). Secondo il parere del dott. Giorgio Turco, che l’ha visitato più volte e del Responsabile del reparto di oculistica dell’Ospedale provinciale di Quelimane, che l’ha visitato nel mese di gennaio u.s., Chissano è destinato a perdere progressivamente la vista sino a diventare cieco.
Chissano frequenta quest’anno la 9° classe della scuola Martiri di Inhassunge. Si è ritenuto doveroso segnalare questa situazione nel caso possano essere ipotizzate possibilità operative per aiutarlo.
As crianças da Casa Família manifestaram a sua satisfação pelo acompanhamento e esforço que tem se feito na promoção e integração social; principalmente nos estudos e formação humana que tem se realizado no centro.
Esta satisfação foi manifestada perante o processo de união entre as crianças da CASA FAMILIA que vivem em Morrumbala-Boroma e as de Quelimane, em que uma criança de Quelimane e Boroma explicavam sobre o decorrer do ano de 2013, perante a presença de Frei António, pai e fundador do centro e o Padre Bruno.
Neste encontro realizado nessa tarde dia 20 de Novembro de 2013, padre Bruno mostrou a sua satisfação sobre a atitude das crianças da casa família com o seguinte conselho: “A Cabeça não é para usar Chapéu mais sim para pensar, aproveitem no Máximo as possibilidades que o centro dispõe, para mudar as vossas vidas; se um de vocês não sabe algo deve perguntar o outro que sabe, porque só assim é que vão superior as dificuldades e finalmente alcançaram os objectivos”.
Rogeiro
Nome: Agostinho Zacarias Mihaco, nascimento:10 de junho de 1984
Filiação: Zacarias Mihaco e de Cecília Monea, Natural: Luabo-Chinde, Residência:Quelimane
Em 2003 Conclui a Escola Básica Agrária de Mocuba na Especialidade de Pecuária com a ajuda financeira do Frei António, vivi 4 anos no internato
Em 2007 Conclui o ensino médio no Instituto Agrário de Chimoio onde graduei como técnico médio em Florestas e Fauna Bravia, onde todas as despesas de transporte, alojamento no internato, material Escolar eram pagas pelo Frei António num período de 4 anos.
Em 2013 Conclui o nível superior na Universidade Eduardo Mondlane no Maputo onde terminei a licenciatura tendo feito o curso de Engenharia Agrária.
Salientar que durante este percurso todo estudantil, tive uma ajuda financeira na pessoa de Frei António.
No tempo de férias, fazia actividades de campo em Nicoadala, Morrumbala e Licuar e outras atividades rotineiras, na produção de alimentos para a sustentação da Casa família, Mesa São Francisco de Assis juntamente com o Arcanjo Paulino Manuel.
Neste momento, venho agradecer o esforço do frei António na assistência financeira durante este tempo todo;
Agradecer a Mesa São Francisco de Assis
Agradecer a Cooperativa cerâmica
Agradecer a casa família
Agradecer a todos que directas ou indirectamente puderam me ajudar na minha vida estudantil
E por fim dar mais força ao Frei António pelo trabalho que tem feito na assistência financeira a todas crianças órfãs, aos velhos necessitado
Nasci ao 30 Dezembro de 1993, em Quelimane, sendo o segundo filho de casa dos dois irmãos nascidos dos mesmos pais. Tornei órfão de mãe aos 3 anos (1996) e órfão de pai aos 7 anos (2000).
Em 1998 matriculei a 1ª classe na Escola Primaria Completa do Aeroporto, tendo concluído o nível primário (7ª classe) em 2004.
Em Dezembro de 2004 passei a viver em DURBAN, uma cidade Sul Africana com o meu irmão que na altura tinha 28 anos. Infelizmente por motivos de doença prolongada, fomos obrigados à emigrar da África de Sul para a terra natal (Moçambique), onde veio a falecer em 29 de Novembro 2005.
Em 2006 ingressei a 8ª classe na Escola Secundária do Aeroporto Expansão, vivendo com o amigo do falecido meu irmão, onde em Janeiro de 2007, por necessidades pessoais inscreveu – se para prosseguir com o Ensino Superior na Universidade Eduardo Mondlane, tendo feito o pedido de acolhimento com sucesso à Direcção Provincial da Mulher e Acção Social.
Em Janeiro de 2007, passei a viver no Orfanato Casa Familia, um centro fundado pelos Frades Capuchinhos de Quelimane, na iniciativa do Frei Antonio Triggiante, onde viví até à conclusão da 12ª classe (2010).
Em Janeiro de 2011 me inscrevi para o curso de Técnico de Medicina Geral, no Instituto de Ciências de Saúde de Quelimane, que teve a duração de 5 Semestres (2anos e Seis meses).
Finalmente aos 26 de Junho de 2013, CONCLUI o curso de Técnico de Medicina Geral, fruto de MUITA batalha e sacrifício. Estou a pensar em continuar com o ensino superior, curso de Medicina Geral, SE existir oportunidade.
Sem mais, AGRADEÇO ao Frei António Triggiante, à Direcção da Cooperativa Social de Promoção Humana e aos de mais parceiros, pelo apoio que me foi prestado durante a minha estadía no orfanato e pala aquisição de habilidades na área de carpintaria, entre outras habilidades de saber fazer e atitudes de saber ser.
O meu MUITO obrigado do fundo do coração ao Frei. António Triggiante!
Zacarias Wafino.
Hoje celebramos dia internacional de Criancas as nossas criancas foram convidadas a particparem num almoco de confraternizacao, em que estavam presente cerca de 500 criancas, este almoço foi proporcionado pela esposa do Governador da provincia da Zambésia. Ao mesmo tempo a escolinha Sao Francisco de Assis tambem celebravam este grande evento.
Rogerio Camaro
Dal mese di gennaio sono cominciate le scuole, pertanto i bambini di Casa Famiglia sono già impegnati nelle lezioni. Hanno ricevuto tutto quanto poteva garantire loro un buon avvio d’anno, sia materiale scolastico che per l’igiene personale.
Il giorno 27 gennaio 20013, quindici ragazzi di Casa Famiglia sono stati trasferiti a Morrumbala dove, oltre a frequentare la scuola elementare locale che comprende le classi dalla IV alla VII, parteciperanno ai lavori previsti nell’ambito del Progetto Agricoltura (Pr. 68) in località Boroma.
I ragazzi sono molto contenti di questa nuova esperienza, che rappresenta per loro una grande opportunità di formazione e di lavoro. Infatti si prevede , in un prossimo futuro di istituire in loco una Scuola Agricola ad indirizzo avicolo. Attualmente sono assistiti da due responsabili, Oreste e Mendes, inoltre ogni settimana un responsabile della Cooperativa va a supervisionare l’andamento del progetto.
Il responsabile
Rogeiro Camaro
Torna indietro