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Progetto 58 - Chinde: la casa di accoglienza per orfani

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A Chinde, sperduta isola tra lo Zambesi e l’oceano, 50 bambini abbandonati o orfani sono ospitati in una Casa di Accoglienza costruita da OASI: occorrono circa € 1500 al mese per cibo, vestiario, materiale scolastico e igienico.

Dettagli

Orfanotrofio Chinde Chiama Bari

L’iniziativa di un orfanotrofio a Chinde nasce nel 2004 da un appello di Padre Renato Jò Angulete ,  missionario mozambicano cappuccino in Mozambico, ai suoi amici di Bari, conosciuti nel periodo di formazione nel Convento dei Cappuccini di Santa Fara.

Tutta la città di Bari si è mobilitata, dalle autorità alla gente comune. Un Comitato formato da laici e frati si è adoperato in numerose iniziative, eventi sportivi, spettacoli, riffe di beneficienza, per trovare fondi per la costruzione di una casa per 50 bambini orfani o in situazione difficile di una piccola isola del delta dello Zambesi. Li cura una suora che loro chiamano Mamà Maddalena, con il sostegno di Padre Renato. I bimbi vivono in una casa fatiscente, dormono per terra, i maschietti ammucchiati in un magazzino deposito di materiale vario, non hanno nulla, né letti, né tavoli, né stoviglie …

La costruzione dell’orfanotrofio comincia su un terreno offerto dall’Amministrazione comunale di Chinde. Le difficoltà sono tante, costruire a Chinde è un’impresa non da poco: tutto (cemento, legno, ferro ecc.) deve essere trasportato via fiume in ore e ore di barca, nella stagione delle piogge tutto si ferma … Nel 2007 un delegato di OASI resta a Chinde sei mesi per seguire i lavori, ma Padre Renato viene a mancare improvvisamente. I lavori dell’Orfanotrofio rimangono bloccati. Mamà Maddalena porta avanti con affanno l’educazione della sua numerosa nidiata, è malata e stanca, guarda con speranza la costruzione rimasta a metà.

Nel 2009 OASI invia nell’isola due suoi delegati  per tentare di sbloccare la situazione. Si costituisce la Comissão Chinde Chama Bari, formata da cristiani del luogo, che con difficoltà nel 2010 porta a termine la costruzione: è piccola, ma dotata del necessario, dormitori, bagni, refettorio,cucina. OASI e il Segretariato Missioni dei Cappuccini di Bari provvedono a fornire la struttura di tutto quanto occorre per la vita dei bambini che finalmente possono dormire in un vero letto. L’aiuto deve continuare per nutrirli, vestirli, mandarli a scuola.

Nell’ottobre del 2011, Mamà Maddalena, malata da tempo, viene a mancare, i suoi 50 figli restano orfani per la seconda volta. La Comissão Chinde Chama Bari continua ad assistere gli orfani come può. OASI non li abbandona.

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