IN ALBANIA ABBIAMO TROVATO UN AMICO
di Alessandro e Cristiana Santelia
La cara Albania è stato il dono più bello che potessimo ricevere per il nostro matrimonio.
Desideravamo che la nostra unione fosse speciale, bah così è stato.
Ci siamo sposati il 13 luglio ‘96, ed abbiamo deciso di andare in Albania in viaggio di nozze. Da quel momento, la nostra ricerca interiore ha iniziato a concretizzarsi, ad avere un senso.
Da un po’ di anni, insieme, cercavamo qualcosa che non capivamo, qualcosa che volevamo sentire nel più profondo del nostro cuore, qualcosa a cui aggrapparci per dare un vero senso alla nostra vita! Quel qualcosa l’abbiamo riscoperto proprio lì, in quel magico posto: era Dio, il Nostro Amico.
Lo avevamo conosciuto tanti anni fa, ma non avevamo coltivato la sua amicizia, la sua presenza la sentivamo nella natura, nelle persone, negli animali, nelle forti emozioni, ma non sapevamo comunicare con Lui. In Albania Gli abbiamo finalmente aperto il nostro cuore e vi è entrato, ma la cosa più importante è che gli abbiamo parlato e Lui ci ha parlato.
La nostra mente, il nostro corpo, la nostra anima hanno vibrato, sapevamo cosa fare! Le scelte che avevamo fatte erano quelle giuste ed erano l’inizio per la nostra crescita spirituale! Coltivare un’amicizia non è semplice: con un amico, con i genitori, non è sempre facile comunicare. Anche con Dio è così, spesso si sbaglia, si inciampa, ci si perde di vista e non sempre si è disponibili all’ascolto.
Uno dei nostri impegni, ora, è proprio questo: non chiuderci in noi stessi, non farci sopraffare dai problemi. Con l’amore tutto si supera.
Dio ci sarà sempre vicino, ci aiuterà a superare gli ostacoli, a crescere ed a migliorare.
La nostra scelta di matrimonio ci ha riempito il cuore; era Dio che, nonostante i problemi, ogni giorno ci spingeva a prendere questa decisione.
Se sentite anche voi una piccola voce che vi spinge fortemente a fare qualcosa, ascoltatela, non abbiate paura di agire in un modo che altri potrebbe criticare.
Abbiamo amato un popolo che tanti disprezzano, un popolo pieno di contraddizioni, spesso violento, indolente; questo è vero, ma a che cosa serve giudicare? Certo non ad aiutare! Tutti hanno diritto ad una seconda opportunità, chi di noi non sbaglia mai? Invece di giudicare, rimbocchiamoci le maniche e cerchiamo di capire, di aiutare, di amare qualcuno che è meno fortunato di noi.
Questo sicuramente lo hanno capito i nostri carissimi amici che sono lì in Albania, P. Sergio, P. Bonaventura, Suor Candida, le Suore ed i seminaristi albanesi.
Per l’Albania abbiamo raccolto 16 milioni (consegnati a P. Sergio, N.d.R.). Che grande cifra ci sembrava! Avremmo potuto creare una grossa opportunità di lavoro per molti Albanesi: questo era il nostro desiderio. Una volta arrivati lì, però, tutto il nostro entusiasmo si è spento. C’era talmente tanto da ricostruire, non solo economicamente, ma culturalmente. Quanta povertà! Preferimmo così soddisfare i bisogni primari: costruire una casa, tetti mancanti, rifornire di attrezzi e semi per coltivare, comprare letti, culle, cibo, stufe, ecc. Quante famiglie infreddolite, affamate, malate, ma con lo sguardo fiero, pieno d’amore e saggezza, abbiamo conosciuto.
Le persone che non avevano nulla erano quelle che donavano di più al nostro cuore ed alle nostre mani. Quanti bambini in cerca di abbracci e quante ragazze desiderose di avere ciò che avevamo noi, di assomigliare a noi. Quanta gente offuscata dal sogno italiano costruito dai mass - media, accecata dalle nostre false ricchezze, dal nostro modo di vivere.
Eppure con quanta malinconia abbiamo lasciato i paesaggi, gli odori, i sapori (che miele squisito), la loro vita genuina. Che divertimento fare la salsa, i pomodori secchi, imbiancare le pareti del Convento, mentre altri di noi insegnavano matematica, italiano e inglese. Abbiamo lavorato e ci siamo stancati, ma che grande gioia vivere tutti insieme queste grandi emozioni. Quante persone speciali abbiamo conosciuto: fra’ Antonio, fra’ Raffaele, i ragazzi che dopo di noi sono andati in Albania: chi lo avrebbe mai detto che saremmo diventati amici di tanti frati, di cui avevamo un certo timore riverenziale. Grazie, grazie a tutti quelli che ci hanno aiutati a realizzare il nostro desiderio; grazie ai nostri genitori, a tutti gli amici che ci sono stati vicini e hanno capito le nostre intenzioni. Grazie a chi ha rinunciato al proprio egoismo ed ha capito la nostra necessità di aprire il cuore.
Ci manca molto l’Albania, e grande è il desiderio di tornarci.
Alessandro e Cristiana, con la partecipazione, hanno spedito a parenti ed amici la seguente lettera per spigare il significato che hanno voluto dare al loro matrimonio.
Abbiamo sempre pensato che un evento così importante come il matrimonio non dovesse essere fatto solo di bomboniere, di regali e di abbuffate, che non dovesse essere solo uno spreco di soldi, quando c’è gente che muore di fame. E’ per questo che spesso ci chiedevamo come fare a dare il giusto significato alla nostra unione.
Subito dopo aver deciso di sposarci, leggemmo su Missionari Nostri di una coppia che si era unita in matrimonio, rinunciando ai regali, raccogliendo fondi per l’Africa e andando proprio lì in viaggio di nozze.
Ecco la risposta alle nostre domande, noi avremmo potuto fare la stessa cosa. Il desiderio era grande, ma gli ostacoli tanti: nessuno ci appoggiava, avevamo difficoltà finanziarie e forse non eravamo pronti ad un discorso del genere. Rinunciammo così, con amarezza, al nostro desiderio. A due mesi dal matrimonio, quando ancora non avevamo organizzato niente, conoscemmo i due ragazzi da cui avremmo voluto prendere esempio e non solo, accaddero tante di quelle cose e coincidenze che ci fecero capire che il Signore avrebbe voluto che realizzassimo il nostro desiderio.
Il nostro matrimonio sarebbe stato non solo l’unione delle nostre anime, ma l’occasione di aiutare chi è meno fortunato di noi.
E’ per questo che abbiamo deciso di andare in Albania in viaggio di nozze e di rinunciare ai regali. Per noi il regalo più bello sarebbe quello di ricevere da ognuno di voi un contributo secondo le proprie possibilità, per sostenere alcuni progetti che aiuteranno i popoli dell’Albania e del Mozambico.
Lo sappiamo, tutto questo è difficile da accettare, ma pensate che potreste riempire il vostro cuore, il nostro e soprattutto quello di chi non conoscete, di tanta gioia.
Alessandro e Cristiana